amianto | Date: Lunedi, 2020-01-06, 7:50 PM | Message # 1 |
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| Un 22enne, dipendente della cascina, cittadino bulgaro, è stato fermato a Milano in relazione all'omicidio dell'anziana Carla Quattri Bossi, 90 anni, trovata morta domenica in una cascina nella periferia sud della città. La donna uccisa era stata trovata dalla sua segretaria con i polsi legati e il viso avvolto in un telo, forse per tamponare il sangue che fuoriusciva da una ferita sul cranio. L'uomo, dopo aver preso 150 euro, è andato in discoteca.Dobrev Damian Borisov, nella notte, ha confessato l'omicidio e in più la polizia scientifica ha trovato dei riscontri, tra cui, nella sua abitazione, monili della vittima, un'impronta di una scarpa compatibile con quelle presenti sulla scena del crimine e i vestiti che avrebbe indossato al momento del delitto, già in lavatrice."Ho avuto uno scatto d'ira" L'uomo ha raccontato di avere chiesto all'anziana solo una piccola somma, poche decine di euro. Al suo rifiuto, sarebbe esploso e avrebbe preso da una mensola un barattolo di marmellata che avrebbe poi usato per colpirla. "Non volevo ucciderla, ho avuto uno scatto di rabbia. Pensavo di trovare più soldi", avrebbe detto durante l'interrogatorio.Borisov avrebbe portato via 150 euro, che avrebbe speso subito comprando bottiglie di alcol, e monili (tra cui la vera nuziale della donna) che sono stati ritrovati poi in uno zaino, all'interno di un armadietto nella sua stanza nella cascina. Il giovane, che viveva lì da tempo e che era particolarmente scosso, ha anche fatto una lavatrice per lavare le tracce di sangue dai vestiti.L'Uomo fermato era in progetto integrazione Il 22enne stava prendendo parte a un progetto di integrazione per migranti che prevedeva vitto e alloggio in cambio di piccoli lavori di manutenzione della struttura e che sarebbe terminato tra poche settimane. In tutto nella cascina venivano ospitate quattro persone di origine straniera: un filippino, lì da anni, due ragazzi di origine centroafricana e il bulgaro fermato per l'omicidio. Sono state le dichiarazioni dei tre lavoratori estranei al delitto a consentire di individuare il responsabile che ha poi confessato.
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